di
Franco Libero Manco
“Non esiste un solo studio che abbia documentato che una dieta ricca di latticini in menopausa sia utile ad aumentare la densità ossea e a prevenire le fratture osteoporotiche. La frequenza di fratture in menopausa è tanto maggiore quanto è maggiore il consumo di carne e di latticini” (Prof. Franco Berrino)
Se fosse vero che per garantirsi il calcio nelle ossa, come raccomandano i nutrizionisti televisivi, occorre consumare latte e latticini, perché metà degli americani è carente di calcio nonostante ne bevano a fiumi? perché gli Eschimesi, nonostante consumino giornalmente circa 2500 mg di calcio (ne bastano 800 mg), sono tra le popolazioni maggiormente colpite da osteoporosi? perché le popolazioni a maggiore introito di calcio di derivazione animale registrano maggiori incidenze di fratture?
In realtà latte, latticini e formaggi sono alimenti altamente acidificanti e questo costringe l’organismo a sottrarre calcio buono per conservare l’equilibrio acido-basico del sangue e della matrice extracellulare. Anche le proteine animali e loro derivati provocano un’eccedenza di sostanze acide che richiamano calcio nel sangue favorendo l’osteoporosi.
Il calcio del latte solo in parte è utilizzabile dall’organismo umano perché reso inorganico con la bollitura, la pastorizzazione, la sterilizzazione, la lavorazione: oltre 45 gradi il calore distrugge gli enzimi e senza enzimi (o loro carenza) le proteine e gli zuccheri del latte non sono correttamente digeribili e possono creare nel tempo problemi gastro-intestinali, diarrea, flatulenza, morbo di Crohn, ecc. Il calcio organico si trova solo nella frutta e nelle verdure crude.
La pastorizzazione disgrega calcio, magnesio e fosfati indispensabili per la formazione delle ossa, oltre a causare parziale coagulazione delle proteine e perdita di vitamine.
Con la sterilizzazione si perdono le vitamine B1, B2, B3, B6, B12, A, C, D ed alcuni amminoacidi essenziali.
Pare che l'eccesso di proteine, di grassi saturi, di calcio dei formaggi e latte vaccino facilita l'insorgenza dei tumori, l'insorgenza di malattie cardiovascolari, oltre a predisporre all’obesità, al diabete, all’ipertensione.
Alcune ricerche hanno riscontrato che il latte delle vacche da allevamento intensivo (cioè quello venduto nella grande distribuzione) contiene un ormone, l’estrone solfato, in maniera 33 volte maggiore rispetto a quello delle vacche che vivono allo stato naturale. Questo ormone è ritenuto causa di tumori al seno, prostata, testicoli e colon.
Un altro fattore imputato nei tumori al seno e alla prostata è l’ormone IGF-1: ormone ritrovato a livelli plasmatici elevati nei soggetti che consumano regolarmente latticini. La d.ssa Susan Hankinson di Harvard ha dimostrato che le donne sotto i 50 anni con i tassi di IGF-1 più elevati hanno un rischio 7 volte maggiore di contrarre il cancro al seno rispetto a donne con valori bassi, mentre gli uomini avevano un rischio 9 volte maggiore di contrarre cancro alla prostata.
Il latte di mucca è privo di: fibra, ferro, amido, omega 3, vit. C ed E. quindi alimento altamente squilibrato sotto l’aspetto nutrizionale.
Ogni latte è perfetto per il cucciolo di quella specie. Il latte di donna è perfetto per il neonato dell’uomo, la cui crescita è molto lenta, mentre il latte di vacca è perfetto per far crescere molto velocemente il vitello. Un neonato umano in sei mesi raggiunge il peso di circa 7-8 kg, mentre nello stesso periodo il vitello raggiunge circa 300 kg di peso perché il latte vaccino, a differenza del latte di donna, contiene enormi livelli di ormoni della crescita che nell’uomo possono squilibrare la funzionalità delle ghiandole endocrine (ipofisi, tiroide, seni, ovaie, testicoli, prostata, ecc.).
Il latte vaccino può anche essere contaminato da prodotti chimici, ormoni, antibiotici, pesticidi, pus proveniente dalle mastiti, virus, batteri, prioni. Viene sovente arricchito con additivi, vitamine e minerali sintetici, semi, piante, frutti, proteine, acidi grassi, in alcuni casi, anche grassi di animali.
Le sostanze tossiche che con più frequenza si possono trovare in un bicchiere di latte di mucca sono: metalli e plastica, detergenti e disinfettanti, pesticidi e fertilizzanti, micotossine, diossine, antibiotici ed altri farmaci.
La mucche in allevamento intensivo vivono in condizioni di perenne stress e disperazione che abbassano le difese immunitarie e le predispongono a molte patologie. Gli ormoni somministrati le costringono a produrre 4-5 volte più latte (30-40 litri al giorno): è come se una donna la si costringesse a produrre 4 litri di latte al giorno, per poi rubarglielo.
Negli allevamenti solo un animale su mille viene controllato dal personale veterinario.
Cosa mangiano gli animali d’allevamento?
Residui di semi sgusciati di arachidi, di anacardi, di barbabietola da zucchero, di agrumi, farina sgrassata di carne di balena, sottoprodotti della lavorazione della birra, bucce di cacao, farine di sangue e di ossa, derivati da petrolio, siero di latte, scarti essiccati di uova, vinacce ecc. ecc.. L’animale d’allevamento è diventato una macchina di smaltimento rifiuti umani.
I medicinali somministrati agli animali d’allevamento
Sulfamidici, betabloccanti, anemizzanti, integratori, tranquillanti, ormoni, estrogeni, alcali, aminoacidi di origine sintetica, sostanze coloranti, conservanti (nitrato e nitriti), appetizzanti, minerali di sintesi… Ogni anno 10.000 tonnellate di antibiotici sono prodotti in Europa: più della metà è utilizzato per gli animali.
In studi condotti da dietologi dell’American Dietetic Association e Medici della Physician Committee for Responsible affermano: “Si ritiene che il latte prevenga l’osteoporosi ma la ricerca medica mostra il contrario. Anzi, un’assunzione maggiore di calcio attraverso prodotti lattiero-caseari è stata associata a rischi maggiori”. Noto è un altro studio condotto su 78.000 donne ad Harvard e durato 12 anni in cui è stato dimostrato che i soggetti che assumevano latte tre volte al giorno avevano un numero di fratture superiore a chi lo assumeva solo raramente.
Le principali cause che determinano l’osteoporosi sono: vita sedentaria; scarsa esposizione alla luce naturale, carenza di vitamina D, squilibri ormonali, errori alimentari, abuso di alcolici, proteine, alcol, caffeina, tannini, teobromina, sale, zucchero, tabacco, chemioterapia, antibiotici, diuretici, anoressia. Queste rubano calcio alle ossa e ne provocano l’eliminazione con le feci e le urine. Per contro le migliori fonti alimentari di Calcio sono: legumi, semi e tutte le verdure a foglia verde.
Quindi, le regole generali per ridurre l’incidenza di fratture ossee sono: non consumare carne, pesce latticini, uova, zuccheri semplici, alimenti raffinati; aumentare il consumo di frutta fresca e secca, verdura, legumi; evitare fumo di sigaretta e assunzione di bevande alcoliche, ridurre l’assunzione di sodio, fare attività fisica, mantenere un peso corporeo ideale.
Bere latte è come attaccarsi alle mammelle della mucca
IL CALCIO nei vegetali: (mg/ 100 gr)
Tarassaco: 316
Ruchetta: 309
Soia secca: 257
Fichi secchi: 286
Mandorle: 240
Prezzemolo: 220
Farina di soia: 210
Spinaci: 170
Nocciole secche: 150
Cicoria: 150
Ceci secchi: 142
Fagioli secchi: 135
Pistacchi: 131
Agretti:131
Bieta: 130
Radicchio: 115
Crusca di frumento integrale: 110
Indivia: 93
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