giovedì 2 febbraio 2017

VEGAN E MEDICINA CONVENZIONALE

di
Franco Libero Manco

Noi vegani spesso siamo considerati ideologicamente (e non solo) in antitesi nei confronti della medicina convenzionale dando l’impressione rigettarla a tutto campo. Riteniamo che qualunque sistema per essere al servizio della comunità ha bisogno di un continuo rinnovamento e questo viene dal “pungolo” di un movimento di opposizione che chiede la liberazione dalla visione sintomatologica che contraddistingue la medicina allopatica, dai condizionamenti delle multinazionali chimico-farmaceutiche, da una medicina che ha perso la visione unitaria dell’umano e che non aiuta la popolazione a combattere le cause che determinano la malattia, ma che, soprattutto lascia, spesso volutamente, l’individuo nell’ignoranza, perché l’apparato medico sanitario ha più interesse a curare che a prodigarsi per una società in salute.
Ma non possiamo non riconoscere la grande importanza che ha la medicina ufficiale nella cura di molte malattie e il progresso ottenuto specialmente nel settore chirurgico e diagnostico. Riteniamo però che le ingentissime risorse umane e finanziarie assorbite dal sistema sanitario dovrebbero produrre effetti ben più vasti e utili alla popolazione.
Riconosciamo il determinate contributo specialmente dei medici “Senza Frontiere”, veri e propri missionari negli scenari di guerra e in paesi svantaggiati, privi di risorse infermieristiche, o in tutte le emergenze di pronto soccorso: ambiti in cui viene salvata la vita a moltissima gente.
Riconosciamo che nel campo della medicina convenzionale molti medici, aperti, responsabili e lungimiranti, in un approccio olistico, integrano le loro conoscenze alla medicina complementare, naturale. Quello che non è giustificabile è il meccanismo della medicina convenzionale improntato più alla cura che alla prevenzione delle malattie; meccanismo che non aiuta l’individuo a responsabilizzare se stesso e che tacitamente lo autorizza a persistere nell’errore che determina la malattia.
Noi stessi in molte circostanze, specialmente in casi di urgenza, abbiamo dovuto ricorrere alle cure dei medici. Ma la nostra visione delle cose ci porta a vivere in modo da non ammalarci, e, se ci si ammala, riteniamo che la cosa migliore sia curarsi in modo naturale (anche se spesso la guarigione richiede tempi più lunghi ma sicuramente è priva degli effetti collaterali che invece caratterizza la terapia farmacologica); ma superato il momento critico è quanto mai opportuno adottare uno stile di vita più sano e più conforme alle leggi naturali: più l’individuo si avvicina ad uno stile di vita igienista/vegano tanto meno è soggetto a malattie o tanto più velocemente recupera la salute.

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